Per la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne la commissione Pari Opportunità del comune di Cagliari cerca "artisti operanti nel territorio comunale" per allestire iniziative artistiche durante la giornata. Fin qui tutto normale. "Il nostro stupore", è l'affondo di Gianluca Floris ed Elisabetta Porrà, rispettivamente presidente e direttore del Conservatorio da Palestrina di Cagliari, "è stato apprendere che la collaborazione con gli artisti deve avvenire senza oneri per il Comune. Dunque gratis". O meglio un ritorno per gli artisti ci sarebbe: "Lavorerebbero in cambio della veicolazione del proprio nome nell'ambito dell'iniziativa". Il commento dei responsabili del Conservatorio è chiaro: "Sic". Floris e Porrà ricordano che il Conservatorio "forma artisti, musicisti e studiosi con un percorso accademico che permetterà loro di inserirsi nelle orchestre, nei teatri e nelle sale da concerto di tutto il mondo". Per questo "non possiamo non rilevare con sorpresa e disappunto, come proprio il Comune che ci ospita si faccia promotore e avvallante dell’utilizzo gratuito di artisti (per tacer degli artigiani). Crediamo fermamente che il compito di istituzioni come la nostra sia quello di diffondere nel Paese la coscienza del fatto che i professionisti del settore arte e cultura siano lavoratori e prestatori d’opera al pari dei professionisti, degli operai specializzati, dei medici, dei professori universitari". Con una punta di ironia al Comune viene posta una domanda: "Sarebbe mai venuto in mente a una amministrazione pubblica di emanare un provvedimento dove si chiede ad ingegneri o architetti di regalare progetti di restauro di un edificio pubblico “senza oneri per il Comune” e “in cambio della veicolazione del proprio nome nell’ambito dell’iniziativa proposta”?" Dal Conservatorio sollevano il problema per tutelare la dignità professionale di chi si forma: "Invitiamo fermamente l’Amministrazione Comunale a fare un profondo ragionamento sull’argomento e a fornire una risposta pronta ed esauriente alla nostra perplessità. Lo dobbiamo soprattutto ai nostri allievi, ai nostri diplomati e laureati, ai nostri professori, ai colleghi che soffrono per la situazione drammatica delle Opera House italiane (uniche in difficoltà in Europa) e ai disoccupati che purtroppo affollano il nostro territorio".

LA REPLICA DELLA COMMISSIONE - "Se qualcuno si fosse sentito offeso chiediamo scusa, ma non vogliamo entrare in questa polemica". Queste le parole della presidente della Commissione Pari Opportunità, Elisabetta Dettori, dopo la bufera scoppiata per il progetto "Ricucire il mondo. Cagliari contro la violenza": "Abbiamo chiesto", spiega la presidente, "la condivisione di un progetto. Non è un fatto isolato e inusuale che volti noti e professionisti si mobilitino volontariamente per campagne informative e di sensibilizzazione su temi di interesse collettivo. Per questo abbiamo scelto di attivare una procedura per la sponsorizzazione, finalizzata a sostenere l'adesione libera e volontaria delle migliori energie della società civile, perché pensiamo che le istituzioni e gli operatori culturali, insieme a tutta la cittadinanza e a tutte le professioni e talenti, possano stringere un'alleanza per un tema di questa portata. La modalità richiesta dalla pratica amministrativa, che si esprime nello strumento del regolamento delle sponsorizzazioni – utilizzato dall'amministrazione comunale per individuare forme di collaborazione idonee a perseguire la finalità indicata – ha sicuramente fatto perdere il senso più profondo dell'iniziativa”. La presidente precisa inoltre che "niente di più lontano da noi intendere che la creatività non sia frutto di professionalità e fatica, oltreché di talento e meriti, e debba quindi essere valorizzata anche economicamente".
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