Se fino agli anni '90 la malattia risultava spesso mortale, ora può essere controllata grazie ai farmaci 'intelligentì capaci di andare a influire direttamente sul meccanismo genetico delle cellule malate. Grazie alle terapie l'aspettativa di vita di un paziente colpito da questa forma di leucemia è del tutto simile a quella di un coetaneo sano. Nasce dunque all'insegna dell'ottimismo l'incontro organizzato dal "Gruppo Ail Pazienti Lmc" a Cagliari, all'ospedale Oncologico Businco che ha riunito medici e pazienti per discutere sulle nuove opzioni terapeutiche. Secondo Emanuele Angelucci, direttore dell'Unità Operativa di Ematologia dell'Oncologico, "è particolarmente rilevante organizzare degli incontri diretti tra paziente e specialista. La maggior parte dei malati affetti da questa patologia - spiega - sta bene e vive a lungo assumendo delle semplici pasticche per via orale. Questo porta in alcuni casi a prendere sotto gamba la malattia che invece va seguita accuratamente, controllando che non venga mai interrotta la continuità dell'assunzione terapeutica. Molti pazienti affetti da Lmc, inoltre, seguono il trattamento già da 10-15 anni e non esistono dati di follow up di così lungo termine tranne che i trapiantati, perché prima non si raggiungevano questi risultati. Quindi un rapporto diretto con l'esperto è fondamentale anche per continuare a raccogliere informazioni sugli effetti a lungo termine dei farmaci".
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