Gli avvocati difensori di Sanjust, Carlo Amat e Francesco Marongiu, hanno presentato davanti al gup del Tribunale, Ornella Anedda, eccezioni preliminari contro l'eventuale costituzione di parte civile di una associazione dei consumatori che, però, al momento non ha ancora formulato l'intenzione di costituirsi in giudizio. Il processo è stato, quindi, rinviato al 21 novembre. I consiglieri Sanjust e Petrini - come scrive l'Ansa - sono accusati il primo di essersi pagato il banchetto nuziale coi fondi del Gruppo, il secondo di aver comprato dell'argenteria. Cogoni, invece, è sospettato di aver fornito fatture false per legittimare delle spese non consentite.

Nel frattempo, nell'aula della prima Sezione penale del Tribunale, è ripreso il processo ai 18 consiglieri regionali del Gruppo Misto accusati di peculato nell'ambito della prima inchiesta sui fondi. In aula, fra il pubblico, c'è ancora la supertestimone Ornella Piredda, che ha già deposto nelle scorse udienze, e testimonierà uno dei consulenti della Procura. Dei venti politici finiti nella prima inchiesta sul presunto utilizzo illecito dei fondi, due sono stati stralciati: già condannato in abbreviato l'ex capogruppo dell'Idv Adriano Salis, mentre l'ex senatore del Pdl Silvestro Ladu è imputato in un altro processo. Nell'udienza odierna, invece, sono alla sbarra Oscar Cherchi (Pdl), Mario Floris (Uds), Giommaria Uggias (Idv), Salvatore Amadu (Pdl), Renato Lai (ex Pdl, ora Nuovo Centrodestra), Alberto Randazzo (Udc), Giuseppe Atzeri (Psd'az), Maria Grazia Caligaris, Raimondo Ibba, Raffaele Farigu, Pierangelo Masia e Peppino Balia (Socialisti), Carmelo Cachia (Pd), Giuseppe Giorico e Sergio Marracini (Udeur), Salvatore Serra (Sinistra Autonomista) e Vittorio Randazzo (Udc). In precedenza si è tenuta l'udienza-stralcio per il consigliere Beniamino Scarpa (ex Psd'Az): dalle testimonianze è emerso che la moglie dell'attuale sindaco di Porto Torres aveva in uso l'auto e le carte del Gruppo.
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