Il governatore Francesco Pigliaru annuncia un ricorso al presidente del Consiglio Renzi contro questa inattesa decisione, comunicata oggi alla Regione. "La servitù di Santo Stefano è scaduta il 3 marzo e noi ci opporremo in ogni sede a qualsiasi volontà di reiterarla", chiarisce Pigliaru. "La nostra posizione - ricorda il presidente - è quella già condivisa con il Consiglio regionale ed espressa pubblicamente. Con il ricorso - spiega - avremo l'occasione di far sentire con fermezza e determinazione la voce dei sardi. A differenza di quanto si afferma nel decreto, questa imposizione non è in alcun modo 'compatibile con il percorso intrapreso con la Regione e con gli enti territoriali a seguito della Seconda Conferenza nazionale sulle servitù militari, tenutasi a Roma nel giugno 2014'". Il governatore sottolinea di non aver firmato il documento uscito da quell'incontro "e il percorso, con l'apertura del tavolo, deve ancora iniziare. La Seconda Conferenza regionale sulle servitù, da noi proposta all'Aula consiliare e in via di organizzazione, sarà il momento del confronto istituzionale che affronteremo con il sostegno del popolo sardo".
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