Aperto e subito rinviato a venerdì 31 ottobre il processo davanti ai giudici della Prima sezione penale del Tribunale di Cagliari per il presunto tentativo di sequestro dell'imprenditore Alessandro Podda, titolare del caseificio Podda Formaggi di Sestu. Dopo il rinvio a giudizio, disposto dal Gup Giuseppe Pintori, Niveo Batzella è comparso oggi in aula per difendersi dall'accusa di aver cercato di organizzare il sequestro di persona a scopo di estorsione dell'imprenditore. Difeso dall'avvocato Riccardo Floris, Batzella è considerato dalla Procura il capo di una banda che negli anni avrebbe messo a segno rapine e altri gravi reati. Alla sbarra, nell'udienza preliminare, c'erano anche i suoi due presunti complici: il nipote Gianfranco Batzella (che ormai da tempo sta aiutando la Procura a ricostruire i tanti reati per i quali è sospettato lo zio e la sua banda) ed Efisio Mereu, dipendente del caseificio Podda, ritenuto il basista del presunto tentativo di sequestro. Entrambi, però, hanno scelto la via del processo con rito abbreviato. Opzione rifiutata dal presunto capobanda: Niveo Batzella aveva confermato la scelta di farsi processare col dibattimento, così come aveva fatto per le accuse di omicidio dell'imprenditore Gianluca Carta, che gli è costato la condanna all'ergastolo in primo grado, e dell'operaio Sergio Tronci, per il quale è imputato in Corte d'Assise.
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