C'erano state già discussioni e litigi in casa di Luciano Zanda, il cinquantenne arrestato dai carabinieri per aver tentato di strangolare la moglie di 51 anni mentre si trovavano nella loro abitazione a Monastir. I carabinieri erano già intervenuti in passato, ma la situazione non era mai degenerata a tal punto da allontanare l'uomo dalla casa in cui vivono anche la figlia di 22 anni e il figlio di 27. Erano state presentate comunque delle querele e avviati procedimenti giudiziari ancora non conclusi. Al momento i militari della Compagnia di Dolianova stanno lavorando nel tentativo di far luce sulle motivazioni della discussione, poi degenerata. L'unica cosa certa è che Luciano Zanda ieri notte è rientrato a casa ubriaco. La lite tra i due coniugi potrebbe essere stata innescata anche da un rimprovero legato al suo stato di ubriachezza. L'uomo accecato dall'ira e dai fumi dell'alcol si è avventato sulla moglie, mettendole le mani alla gola. La donna è stata salvata dai figli che hanno chiamato i carabinieri. Il cinquantenne, con precedenti per reati contro la persona, in passato lavorava come artigiano, ma attualmente è disoccupato.
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