Sale il prezzo del Pecorino romano. E salgono anche le rivendicazioni dei pastori. La goccia che ha fatto traboccare il vaso e convinto Coldiretti a tornare all'attacco è stata nelle ultime ore la quotazione record del Pecorino romano: con cinque mesi di stagionatura ora, ha denunciato l'organizzazione, vale 8.35 euro al chilo. Niente di male, però - questo il ragionamento degli allevatori - anche il prezzo del latte deve seguire la stessa strada. Inevitabile la richiesta di ritocco, verso l'alto, del prezzo della materia prima. L'obiettivo è quota 1,10 euro: il grafico del prezzo del latte mostrato da Coldiretti si ferma invece ora a 0,85. Con questa impennata - ha sottolineato Coldiretti - il Pecorino romano ha superato Grana Padano, 6,50 euro al chilo, e Parmigiano reggiano, 7,55, entrambi con una stagionatura superiore ai cinque mesi. Una crescita favorita in qualche modo anche dal fenomeno lingua blu, hanno spiegato i vertici dell'associazione: si sono prodotti 30 milioni di litri di latte in meno.

"Ma mentre le perdite del morbo se le sono accollate i pastori, i benefici - denuncia Coldiretti - dell'aumento del Pecorino non sono stati ripartiti in modo uguale". Crescita dei prezzi di latte e formaggio a due velocità. Tra i due prodotti, partendo dal 2010, c'è una differenza del 37 per cento. Entrambi sono aumentati, vero. Ma il formaggio di più: del 172 per cento rispetto al 135 per cento del latte.
© Riproduzione riservata