Ok linee guida ma "serve quanto prima una nuova legge che regoli, in modo uniforme sull'intero territorio nazionale, tutte le procedure di procreazione medicalmente assistita (Pma)". E' questa la posizione ufficiale dei ginecologi espressa dal presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), Paolo Scollo, in occasione della 89/o congresso nazionale della Società scientifica in corso a Cagliari.

Il prezzo del ticket (in Sardegna costerà 400 euro), secondo la tariffa unica approvata la scorsa settimana dalla Conferenza delle Regioni, "è ragionevole e sostenibile - sottolinea Scollo - Bisogna però mettere le strutture sanitarie pubbliche nelle condizioni di poter svolgere regolarmente la PMA. Il rischio è che l'introduzione dell'eterologa crei liste di attesa interminabili. Così chi se lo potrà permettere continuerà ad andare all'estero, oppure si rivolgerà a strutture private nel nostro Paese. Servono investimenti e risorse adeguati per garantire gli stessi diritti e opportunità a tutti gli aspiranti genitori italiani".

"La futura legge sulla PMA dovrà migliorare le attuali norme e stabilirne di nuove - prosegue Scollo -. Esistono, infatti, una serie di problemi di natura amministrativa, politica, etica e morale da risolvere. Così come per l'aborto anche per l'eterologa va riconosciuto e garantito al ginecologo il diritto all'obiezione di coscienza". Inoltre, sottolineano i ginecologi, "il nostro auspicio è che anche la sterilità sia considerata una malattia e, quindi come tale, inserita nei Livelli essenziali di assistenza Lea".
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