Cagliari si prepara ad accogliere la manifestazione organizzata dal Movimento dei pastori sardi in piazza per lanciare il grido d'allarme nei confronti della crisi del settore. La decisione di scendere in piazza arriva dopo un tira e molla i cui protagonisti sono i rappresentanti dei pastori e il presidente della Regione, Francesco Pigliaru al quale più volte è stato chiesto un incontro. Il presidente ha dato la disponibilità per il 27 settembre ma l'ipotesi potrebbe anche essere un incontro con l'assessore dell'Agricoltura, Elisabetta Falchi. Quest'ultima ipotesi non soddisfa il Movimento che avrebbe rinunciato alla manifestazione solo per incontrare il presidente.

LA QUESTURA - In attesa della manifestazione il questore Filippo Dispenza ha diramato alcune norme di sicurezza che i manifestanti saranno tenuti a osservare durante la protesta. Le prescrizioni prevedono il divieto di ingresso a mezzi agricoli e animali, divieto assoluto di coprirsi il volto e di esporre prodotti agricoli senza che vengano osservate le norme igieniche, spostamenti possibili soltanto a piedi. Sono solo alcune delle prescrizioni che la Questura farà rispettare in maniera decisa per evitare che ordine e sicurezza pubblica vengano messe a rischio.

IL PERCORSO DEL CORTEO - I manifestanti partiranno da piazza Yenne e percorreranno largo Carlo Felice, via Roma, viale Trieste e quindi via Pola e viale Trento per poi arrivare davanti al Palazzo che è sede della Giunta. Per favorire l'accesso di utenti e dipendenti degli uffici regionali, i manifestanti dovranno stare a distanza rispetto agli accessi e alle vie di fuga. Nelle ore in cui si svolgerà la manifestazione sarà inoltre in vigore il divieto di vendita e asporto di bevande in contenitori di vetro, plastica o metallo.

LA VIABILITA' - Durante la manifestazione, che partirà alle 10 e 30, ci saranno forti limitazioni nelle aree di sosta. La polizia municipale farà osservare i divieti.

ARBAU - Il consigliere regionale Efisio Arbau ha giudicato i provvedimenti della Questura eccessivamente restrittivi e in certi casi anticostituzionali. "Il pregiudizio verso i pastori è evidente - dice - ed appare incostituzionale perché limita senza ragionevolezza il diritto a manifestare e a esprimere la propria opinione". Il consigliere regionale della Base entra poi nel merito della gestione dell'emergenza da parte della Regione: "I mesi scorsi sono stati la fotografia di un Consiglio e una Giunta che hanno a cuore le sorti della pastorizia". Il riferimento è in particolare "alla legge che mette i soldi per la lingua blu in un periodo nel quale si annullano iniziative per decine di migliaia di euro, il testo unico su distretti, biodiversità e marchio, nonché l'aver aggiustato il Psr a favore del settore". "Basta?, Va tutto bene? - incalza - chi sta nel nostro mondo reale (l'unico che regge in mezzo al disastro degli altri settori) sa che le cose che non vanno sono tante: credito, la burocrazia regionale ed in generale la mancanza di un sistema che coordini l'attività di tutti. Detto questo, ho trovato fuori luogo l'attacco all'assessore Falchi perché non incontra il movimento sul Psr, nonché la furibonda ed ingiustificata caccia contro le associazioni agricole e verso coloro che si occupano del settore",
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