Il 18enne Emanuele Casula, di Grosotto in provincia di Sondrio ma originario della Sardegna, al momento unico indagato in stato di libertà per omicidio (in un ventaglio di ipotesi, dal colposo al volontario) della fidanzata 23enne Veronica Balsamo, cameriera di Grosio, la notte della morte della ragazza fece uso di alcol, seppure i livelli nel sangue non indichino quantitativi significativi, ma consumò pure cannabinoidi. Lo hanno stabilito gli esami tossicologici consegnati oggi dai periti alla Procura di Sondrio, ma siccome il rapporto non indica altre sostanze, i magistrati hanno chiesto agli esperti di approfondire gli accertamenti, in modo più mirato e specifico. "Si è deciso di approfondire gli esami - ha spiegato il procuratore di Sondrio, Fabio Napoleone, in uno degli ultimi incontri con i cronisti prima dell'insediamento al Csm dopo le elezioni dello scorso luglio - per l'eventuale individuazione di altre sostanze non comuni, ossia a quelle che non vengono rilevate nei normali accertamenti di questo tipo. Solo al termine di questi ulteriori approfondimenti, a cura degli esperti di Milano, avremo un quadro più completo". Intanto in Procura è attesa, per i prossimi giorni, la consegna anche degli esiti dei prelievi effettuati sul cadavere di Veronica, trovata senza vita ai piedi di un dirupo in località Roncale, nel territorio di Grosotto, la mattina del 23 agosto.
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