Ci sono insulti a sfondo razziale dietro la maxi rissa avvenuta nel giugno scorso a Sant'Elia a cui hanno preso parte decine di persone. Dopo tre mesi di indagini, i carabinieri della Stazione di San Bartolomeo sono riusciti a ricostruire l'episodio, denunciando per rissa aggravata tre tunisini - un 56enne e i figli di 20 e 15 anni - e sei cagliaritani di età compresa tra i 15 e i 20 anni. All'origine della lite, una serie di insulti avvenuti a bordo di un autobus. I cagliaritani avrebbero urlato ad uno dei tunisini che si trovava sul bus frasi come "sporco tunisino" e altre parole a sfondo razziale. Scesi dall'autobus a Sant'Elia lo hanno aggredito. Ma l'immigrato anziché andare a denunciare quanto era appena accaduto, è tornato a casa a chiedere aiuto ai connazionali. I due gruppi si sono fronteggiati in strada, innescando una furibonda rissa a cui avevano preso parte altre persone, fermandosi solo con l'arrivo delle ambulanze e dei carabinieri. Due tunisini furono accompagnati all'ospedale Marino e medicati per alcune ferite. Tutte le altre persone coinvolte nella rissa riuscirono a fuggire, ma i carabinieri dopo tre mesi di indagini sono riusciti a identificarli, denunciandoli.
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