Oltre 80 militari dell'Esercito sono impegnati dal 25 agosto nella predisposizione della bonifica della penisola di Capo Teulada. L'attività vera e propria è entrata nel vivo l'8 settembre quando sono state ultimate le operazioni logistiche relative all'allestimento dei campi e al trasporto delle attrezzature. Questa mattina le porte del poligono sono state aperte alla stampa per illustrare gli interventi svolti fino ad oggi dagli uomini del quinto Reggimento guastatori di Macomer, dalla pianificazione di tutta l'attività alla prima parte della bonifica. La penisola è grande circa quattro chilometri quadrati, rispetto ai 73 di tutto il poligono, ed è stata divisa in sette zone, che a loro volta sono state frazionate in 45 aree (300 per 300 metri quadrati). Al momento le operazioni si sono concentrate nella prima delle 45 zone, che si trova nel primo settore. Le varie aree vengono passate al setaccio prima dai guastatori che aprono un corridoio e poi dagli artificieri. Uno dei primi obiettivi è quello di raggiungere i punti di campionamento per poter effettuare i prelievi di terreno da far analizzare, come richiesto dalla Procura di Cagliari che sul poligono ha aperto un'inchiesta. Un'analisi importante per verificare la presenza di elementi inquinanti. Attualmente sono stati "rastrellati" dai guastatori circa 350 metri quadrati di terreno proprio nel lembo di terra iniziale che conduce alla penisola di Capo Teulada. Si tratta del primo passo della bonifica di primo grado che procederà giorno per giorno. Finora, come sottolineato dal capitano Alessandro Mura, che comanda la task force al lavoro nell'area, e dal colonnello Sandro Branca che fino a qualche giorno fa era a capo del poligono, sono state rinvenute modiche quantità di materiale ferroso e plastico.
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