"Per noi il rinvio dell'udienza di inizio del processo sull'inquinamento a Quirra non cambia niente: saremo tutti lì di fronte al tribunale in via Marconi a Lanusei, il 29 ottobre anziché il 23 settembre", lo ha confermato il segretario nazionale di Progress, Gianluca Collu, promotore, assieme ad altri movimenti indipendentisti e antimilitaristi, della Rete Pesa, che si batte contro le servitù militari. Rete aveva organizzato un sit-in simbolico in Ogliastra il giorno della prima udienza del processo Quirra, fissata originariamente il 23 settembre ma slittata ad ottobre, per un difetto di notifica. La data dell'inizio del processo era stata fissata l'11 luglio scorso dal giudice delle udienze preliminari Nicola Clivio, che lo stesso giorno aveva rinviato a giudizio otto ex comandanti del poligono militare di Perdasdefogu, tutti accusati di omissione aggravata di cautele contro infortuni e disastri negli anni che si sono succeduti al comando del poligono, e prosciolto altre 12 persone iscritte nel registro degli indagati. Il rinvio in aula da settembre a ottobre è stato firmato ieri dal giudice, Nicola Caschili, che dovrà decidere sulle responsabilità degli otto ex comandanti. "La nostra marcia contro le servitù militari in Sardegna non si ferma ma continua - ha spiegato Collu-. Proseguiremo sulla scia della grande manifestazione del 13 settembre scorso a Capo Frasca che ha dato una grande segnale alla politica: non solo alla giunta regionale ma speriamo anche al governo di Roma. Le servitù pregiudicano il futuro della Sardegna, si dia inizio alla chiusura. Quanto al processo di Quirra ci auguriamo che la data di inizio non venga ulteriormente rinviata. Rivolgeremo la massima attenzione al dibattimento sul poligono di Perdasdefogu, un territorio in cui si sono registrate patologie spaventose".
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