Politica estera, con l'avanzata del terrorismo al centro, e politica regionale, con l'opportunità per il tessuto economico sardo di essere parte attiva di un processo di sviluppo che porti le aziende dell'Isola fino al Golfo e oltre. Cagliari sarà il ponte di collegamento tra i paesi del Mediterraneo, l'Europa e il Golfo. Esperti europei e da diversi Paesi del Medioriente - accademici, politici, economisti, sociologi e via dicendo - arriveranno nel capoluogo sardo l'11 ottobre per il Mediterranean-Gulf Forum, presentato oggi a Cagliari e organizzato in collaborazione con il Comitato Atlantico Italiano, Abbath - Al Thuraya Consultancy and Researches di Abu Dhabi e con il centro studi "Mutawassit-Mediterraneo" di Cagliari.

PERCHE' A CAGLIARI - La posizione strategica che riveste il capoluogo nel Mediterraneo è stata centrale nella scelta del luogo. Mesi di lavoro e incontri riservati di carattere istituzionale hanno portato gli organizzatori a scegliere Cagliari come piattaforma di lavoro. Patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri dalla Regione, secondo i promotori, l'evento sarà anche l'occasione per far entrare in contatto le imprese sarde e l'intero tessuto economico regionale con le possibili opportunità economiche (nuovi mercati, export agroalimentare, promozione turistica, e via dicendo) che arrivano dal mondo arabo. La giornata sarà infatti aperta a tutti (previa iscrizione sul sito).

IL FORUM - Politica estera e attualità al centro. Obiettivo: offrire una nuova piattaforma di dialogo volta a promuovere l'adozione di soluzioni alle sfide che interessano le Regioni del Mediterraneo e del Golfo. L'avanzata del terrorismo e di forze estremiste in Iraq, Siria, Libia, Sinai e altre aree, le minacce alla stabilità e alla sicurezza comune del Mediterraneo e del Golfo, la necessità di proposte, risposte e soluzioni sono il cuore del Forum. L'adozione di una strategia comune che affronti un fenomeno transnazionale e transfrontaliero che è anche la causa principale delle drammatiche e irrisolte emergenze riguardanti i rifugiati e l'immigrazione dai paesi del sud del Mediterraneo verso l’Europa rappresentano l'obiettivo da raggiungere.

SICUREZZA E FATTORI DI INSTABILITA' - Una giornata di confronto e dialogo, quella in programma l'11 ottobre, che sarà articolata in 3 sessioni. Nella prima si analizzerà l'avanzata del terrorismo e i possibili modi per migliorare la cooperazione e i partenrnariati nella lotta al terrorismo e nella prevenzione delle crisi umanitarie. La seconda analizzerà i fattori di instabilità di natura socio-economica. Le rivolte scoppiate recentemente nel mondo arabo hanno infatti evidenziato l'esistenza di fattori di instabilità relativi alla dimensione socio-economica, che di solito forniscono alle forze radicali un terreno fertile da sfruttare. Poi il dialogo. Radicalismo e intolleranza sono oggi il principale catalizzatore dei conflitti. La sessione si concentrerà sulle prospettive del dialogo interculturale e interreligioso, sulla questione dell'educazione, sul futuro delle minoranze e sul raggiungimento di un "nuovo ecumenismo" tra le religioni e le loro diverse denominazioni, quale premessa per la pacificazione dell’area.

Emanuela Zoncu (e.zoncu@unionesarda.it)
© Riproduzione riservata