Si terrà martedì prossimo 23 settembre, a partire dalle 9.30 in Rettorato (via Università 40 a Cagliari), un Congresso organizzato dal Museo delle Cere Anatomiche, con lo scopo di celebrare i 200 anni dalla morte del celebre ceroplasta fiorentino Clemente Susini, autore - insieme all'anatomista Francesco Antonio Boi - delle Cere Anatomiche realizzate tra il 1803 e il 1805 nel Museo di La Specola in Firenze.

Al convegno, patrocinato dall'Università di Cagliari e dalla Società Italiana di Anatomia, saranno presenti il Rettore dell'Università di Cagliari Giovanni Melis e i suoi omologhi di Firenze e Sassari. Tra i relatori, hanno assicurato la loro presenza, Eleanor Crook (www.eleanorcrook.com) e Martin Kemp famoso per i suoi studi su anatomia e arte (www.martinkemp.com). Durante i lavori sarà anche presentato il libro "Le Cere Vive" pubblicato per iniziativa del noto chirurgo Ugo Pastorino, appassionato di ceroplastica e Direttore della divisione di Chirurgia Toracica dell'Istituto Tumori di Milano. Il volume - bilingue, italiano/inglese - oltre a contenere una serie di saggi di carattere storico, artistico e scientifico raccolti e curati dal Pastorino, è illustrato dalle magnifiche fotografie delle Cere di La Specola eseguite da Aurelio Amendola, famoso per i servizi fotografici sulle opere di Michelangelo. Il libro è introdotto dalla prefazione di Philippe Daverio ed è stampato da Franco Maria Ricci.

La collezione cagliaritana delle Cere rappresenta, fra quelle prodotte nel capoluogo toscano, l'unica in cui le vetrine recano la firma di Clemente Susini. Fu acquistata da Carlo Felice di Savoia Viceré di Sardegna e, giunta a Cagliari nel 1806, fu donata nel 1857 all'Università di Cagliari e posta sotto la tutela del Professore di Anatomia. Dal 1991, per iniziativa del Professor Alessandro Riva e del Rettore dell'epoca Duilio Casula, è in esposizione permanente nella Cittadella dei Musei di Cagliari.

Durante il convegno saranno resi noti e commentati i risultati dei recenti studi, condotti nell'ambito del Museo, che hanno dimostrato che le Cere cagliaritane, ormai famose in tutto il mondo, splendida espressione della maturità artistica di Susini e del suo dialogo col Boi, sono rimaste praticamente sconosciute al di fuori della Sardegna fino al secondo dopoguerra proprio perché firmate da Susini. Dagli studi condotti nel Museo di Cagliari (Riva et al., 2010), è risultato, infatti, che tutte le altre collezioni realizzate a La Specola, raccolta fiorentina compresa, erano note fino ai primi anni '50 del XX secolo e lo sono ancora per quelle presenti nell'Europa del nord, come "Cere del Fontana" dal nome del fondatore del Museo di La Specola (Riva e Conti, 2014).

E' stato appurato che Clemente Susini, oggi ritenuto il più grande dei ceroplasti, era, al di fuori della Sardegna, virtualmente ignoto in Italia e nel mondo, come risulta dall'articolo sulle Cere di La Specola, apparso sulla terza pagina del Corriere della Sera del 18 gennaio 1939, in cui il noto medico-scrittore Corrado Tumiati sfida il lettore a trovare "notizie su Clemente Susini, pittore e scultore, in tutte le enciclopedie del mondo". La figura del Susini, finalmente riconosciuto come grande artista e vero autore delle Cere fiorentine emerge solo in seguito alla pubblicazione del saggio su Clemente Susini, Francesco Antonio Boi e le Cere di La Specola, opera postuma di Luigi Castaldi (Pistoia 1890 - Firenze 1945) già Professore di Anatomia a Cagliari e pubblicata nel 1947, malgrado le ristrettezze del periodo post-bellico, col contributo delle Università di Cagliari e Firenze e ancor oggi ritenuto un capolavoro insuperato della Storia della Ceroplastica Anatomica (Riva, 2014, Le Cere Vive, a cura di Ugo Pastorino, Franco Maria Ricci, Bologna).

Il workshop del 23 settembre ha anche lo scopo di sensibilizzare ulteriormente l'opinione pubblica e le autorità locali e nazionali sull'importanza di un museo ormai famoso in tutto il mondo, affinchè vengano finalmente concessi all'Università di Cagliari, dagli enti locai e dallo Stato, risorse finanziarie e di personale analoghe a quelle accordate a musei di simile rilievo in altre regioni.
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