Con la presentazione del piano industriale da parte del Commissario liquidatore dell'Igea la Regione, dopo avere scongiurato il fallimento dell'azienda, punta a garantirne la continuità mettendola in grado di operare in un clima di sostenibilità gestionale e finanziaria. Il documento operativo-finanziario dovrebbbe arrivare sul tavolo della Regione in tempi brevi. L'annuncio è stato dato dall'assessore dell'Industria Maria Grazia Piras ai rappresentanti sindacali regionali e provinciali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec convocati per fare il punto sulla vertenza che riguarda il futuro dell'azienda mineraria pubblica.

Per i sindacati e i lavoratori l'Igea non deve chiudere ma va salvata e deve occuparsi delle bonifiche ambientali della Sardegna. "Nessuno vuole chiudere Igea, nessuno vuole sottrarre a Igea la manutenzione dei siti minerari della Sardegna e le relative bonifiche. Vogliamo che Igea sia in grado di svolgere quei lavori - ha chiarito l'assessore durante l'incontro durato oltre quattro ore - Grazie alla stipula della convenzione triennale con l'assessorato per la custodia e la messa in sicurezza delle miniere e le vecchie convenzioni di bonifica, Igea ha attualmente 48 milioni di lavori da svolgere". Per i sindacati di categoria è "apprezzabile l'impegno politico della Regione che ha chiarito e garantito il proseguo dell'attività di Igea sia sulle concessioni minerarie che sulle bonifiche", ma i rappresentanti dei lavoratori attendono "atti concreti che diano stabilità alle maestranze e alla loro attività anche nell'ottica di quella riorganizzazione che da tempo ci è stata prospettata e che è indispensabile per la prosecuzione lavorativa". Secondo Fabio Enne, segretario regionale della Cisl, il futuro dell'azienda è "nelle bonifiche ambientali di tutta la Sardegna" e, insieme alla Femca, si impegna a tenere alta l'attenzione "per evitare il verificarsi di possibili blitz politici che, nell'intento di risparmiare risorse, sono tentati di scegliere il percorso più facile, cioè la chiusura di Igea".
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