Da una parte, le tensioni a Napoli con un intero quartiere che si scaglia contro le forze dell’ordine gridando vendetta per Davide Bifolco, il diciassettenne ucciso due giorni fa da un carabiniere per non essersi fermato all’alt in un posto di blocco.

Dall’altra, i fatti di Orune avvenuti due anni fa, quando Paolo Corbeddu, carabiniere 58enne di Oliena (molto stimato e conosciuto) era stato investito ed ucciso ad un posto di blocco da un’auto condotta da un 22enne incensurato che si era poi dato alla fuga.

Davide Bifolco, 17enne napoletano e Paolo Corbeddu, carabiniere 58enne di Oliena. Identici destini per due storie speculari che in queste ore si intersecano nelle bacheche dei social network di decine di migliaia di internauti italiani.

Nel giro di poche ore il servizio sui fatti di Orune, ''dormiente'' nel nostro archivio web è stato improvvisamente recuperato e condiviso in molte decine di migliaia di pagine Facebook e Twitter, diventando subito uno dei più visualizzati in assoluto di videolina.it Riflesso dei complessi algoritmi dei motori di ricerca che mettendo in relazione singole parole come ''carabiniere'' e ''posto di blocco'' creano involotariamente paralleli ricchi di spunti riflessivi.

Così la memoria del carabiniere Paolo Corbeddu riemerge e riequilibra una disputa che, per la volubilità dell'opinione pubblica, aveva già condannato gli appartenenti all'arma, additatandoli con gli epiteti peggiori. Perchè come scrive su twitter un utente dalla Sicilia "se muore un Carabiniere faceva il suo dovere... se il Carabiniere faceva il suo dovere è un assassino...''.
© Riproduzione riservata