Dopo la clamorosa protesta per l'incendio scoppiato nel Poligono di Capo Frasca durante un'esercitazione aerea e che ha portato il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, a chiedere una "immediata interruzione di tutte le esercitazioni militari per l'intera stagione turistica", ieri si è svolta una nuova protesta da parte dei sindaci contro il Poligono di tiro sul lago Omodeo gestito dal Centro addestramento interforze Polizia di Abbasanta. Un ricorso all'Unione europea per denunciare la presenza del Poligono di tiro all'interno dell'area di interesse comunitario Sic del lago verrà predisposto da uno studio legale di Roma, nel quale lavorano anche professionisti sardi, su incarico dei Sindaci dei paesi circumlagunari oristanesi che questa mattina hanno manifestato pacificamente, assieme a rappresentanti dei Movimenti indipendentisti e delle Associazioni ambientaliste, proprio sulle acque del Lago per dire "No al Poligono".

La manifestazione, monitorata da Digos e Carabinieri, ha preso il via dal punto di approdo del Borgo sul Lago nel comune di Sorradile. Sindaci e manifestanti sono saliti sui battelli del Comune e del Circolo Nautico di Sorradile per una protesta che ha toccato il vecchio poligono in località S'Aspru, abbandonato una decina di anni fa, e poi ha raggiunto il nuovo contestato poligono dove le esercitazioni di tiro sono tuttora in corso. L'ultima ordinanza del Prefetto di Oristano le ha prorogate, infatti, anche a settembre e per tutti i giorni della settimana, esclusi il sabato e la domenica. "Noi non ce l'abbiamo con la Polizia o con il Caip ma la gente non ne può più e in queste condizioni il Poligono è un ostacolo allo sviluppo dei nostri territori e delle nostre popolazioni", ha detto il sindaco di Sorradile, Pietro Arca, che assieme ai suoi colleghi ora chiede un intervento della Regione. Le prime risposte sono già arrivate: martedì i sindaci parteciperanno a Cagliari alla seduta del Consiglio regionale in cui si discuterà proprio di servitù militari, mentre giovedì sono convocati, alle 10, dal presidente Pigliaru, nella sede dell'Ufficio di presidenza, per affrontare il problema.
© Riproduzione riservata