Quattordici pagine per spiegare le ragioni per le quali la Corte d'Assise di Nuoro non sarebbe libera e imparziale nel giudicare Francesco Rocca, il dentista cinquantaquattrenne di Gavoi accusato di essere il mandante dell'omicidio della moglie Dina Dore. Eccola qua l'istanza appena depositata nel tribunale di Nuoro per chiedere l'intervento della Cassazione e il trasferimento del processo in un'altra sede: un clima di "terrore e paura" avrebbe compromesso l'imparzialità della Corte presieduta da Antonio Luigi Demuro.

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