Dal palco è arrivato un duro avvertimento alla Giunta che guida la Regione: "Non costringeteci a un nuovo sciopero generale". Fermo anche l'intervento della leader della Cgil nazionale Susanna Camusso.

"Quanta arroganza c'è in chi dice che non gli serve interloquire con la rappresentanza dei lavoratori, quale idea c'è in chi deve cambiare il Paese se si nega quello che ha determinato il grande cambiamento dell'Italia", lo ha detto il segretario della Cgil, Susanna Camusso, difendendo il ruolo del sindacato, nella commemorazione dei minatori uccisi nel 1904 a Buggerru (Sulcis) durante il primo sciopero generale d'Italia. "Non si possono paragonare le condizioni che c'erano allora alle condizioni che ci sono oggi - ha precisato Camusso - ma siamo coscienti dello straordinario cambiamento che è avvenuto grazie alle lotte dei lavoratori, un cambiamento che non è avvenuto perché qualcun altro l'ha determinato. Allora da Buggerru, dal sacrificio di Felice, Salvatore e Giustino, e tanti altri in giro per l'Italia, è nata la rappresentanza dei lavoratori. Le federazioni dei minatori, le camere del lavoro". Nell'esordio del suo intervento il segretario nazionale della Cgil ha poi sottolineato: "Ve lo potete immaginare quali saranno le future attività? L'industria che nel frattempo sparisce? Ve la potete immaginare un'idea di sviluppo in cui l'unica variabile è quella in cui bisogna cancellare i contratti nazionali di lavoro o ridurre i salari e in cui tutto viene concentrato sull'idea che basta ridurre i costi e avremo grandi risposte? Quella politica è fallita. Fallì all'inizio del '900 e fallisce anche oggi".

A Buggerru in occasione della commemorazione dei tre minatori uccisi il 4 settembe del 1904 ci sono Francesco Pigliaru, presidente della Giunta regionale, la segretaria della Cgil nazionale, Susanna Camusso, il leader regionale dello stesso sindacato, Michele Carrus, e il segretario Ugl, Geremia Mancini. Poi ancora i rappresentanti delle istituzioni e i sindaci del territorio.

LA CISL REGIONALE - "Presidente non ci costringa a un altro sciopero generale", è l'appello che la segretaria regionale della Cisl, Oriana Putzolu, ha lanciato dal palco di Buggerru al presidente della Regione, Francesco Pigliaru. "Presidente, noi siamo portatori di interessi - ha detto la sindacalista -, vogliamo lavoro per i disoccupati e difendere quello che c'è". E poi un messaggio per i morti sul lavoro e la richiesta per la risoluzione delle vertenze.

LA RISPOSTA DI PIGLIARU - "Il tempo delle parole nell'isola è finito il 17 febbraio, ora si lavora", è l'esordio del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, sul palco di Buggeru per la commemorazione dei minatori uccisi 110 anni fa. Il governatore ha affrontato temi locali, come la vertenza dell'Igea, società partecipata al 100% dalla Regione e che dovrebbe effettuare le bonifiche, ed altri generali come la questione del Patto di stabilità, la burocrazia, la vertenza Alcoa. "Da oggi inizia la stagione della programmazione - ha detto Pigliaru - vogliamo ascoltare, raccogliere idee e decideremo". Quanto alla questione industriale il governatore ha aggiunto che "è inaccettabile che imprese vadano via dopo aver preso risorse pubbliche. Non è sviluppo un'impresa che quando non prende soldi pubblici va via. Lo sviluppo lo fanno le imprese serie". Quanto alla burocrazia "serve, ma decente e non indecente, non quella che tiene un porto insabbiato. La burocrazia sta uccidendo lo sviluppo". Sul caso Alcoa di Portovesme ha chiarito: "Il tavolo si chiama Alcoa e se non ci fossimo noi sarebbe deserto: la Regione non ha intenzione di lasciare il Governo solo. Siamo molto concentrati ma non vorremmo che l'Esecutivo si distraesse".
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