"La stagione estiva 2014 per le imprese balneari è stata negativa, non solo a causa della crisi economica, ma soprattutto delle avverse condizioni meteorologiche" lo dichiara Riccardo Borgo, presidente del Sib (Sindacato Italiano Balneari) che associa circa 10.000 stabilimenti balneari.

"Anche nel mese di agosto abbiamo registrato un calo di presenze in spiaggia rispetto allo scorso anno - continua Borgo - dal 5 al 40%, che dobbiamo purtroppo sommare con i dati negativi di giugno e luglio. Solo alcune regioni meridionali hanno goduto di un maggior numero di giornate di sole, ma nelle altre il maltempo non solo ha tenuto i turisti lontani dalla spiaggia, ma soprattutto ha causato gravi danni alle strutture balneari". "Spiagge così deserte non si vedevano da anni - afferma Borgo - a farne le spese anche i lavoratori stagionali con 50 mila unità in meno, i consumi di bar e ristoranti, l'economia turistica in generale".

Secondo un sondaggio condotto dal Sib su un campione rappresentativo di imprese balneari italiane i maggiori cali si sono sofferti in Friuli, Veneto e Liguria mentre le regioni che sono andate meglio rispetto allo scorso anno sono solo Sicilia, Puglia e Sardegna. "Molti imprenditori balneari sono in ginocchio - conclude Borgo - pertanto stiamo mettendo a punto le richieste da presentare sia alle amministrazioni locali sia all'Agenzia delle Entrate: sospensione per un anno del pagamento dell'imposta regionale, riduzione della TARI e un maggiore riconoscimento negli Studi di Settore delle situazioni climatiche sfavorevoli. Ci preoccupano, poi, le circa 300 imprese che a settembre si troveranno richieste di pagamento dei canoni demaniali sproporzionate".
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