Consolidare e far crescere il consorzio di imprenditori che ha dato vita a GoinSardinia "per rendere questa rete un soggetto forte nel preponderante tema dei trasporti, nella contrattazione per una reale continuità territoriale che la Regione va a definire con il Governo italiano e con l'Europa". Lo chiede la Federazione delle associazioni sarde (Fasi), che ammette tuttavia che nella vicenda ci sono stati da parte della cooperativa "elementi di ingenuità ed errori manageriali", a conferma "che non si può improvvisare una impresa nel campo dell'armamento navale".

Quello che preoccupa di più è il "grave contraccolpo negativo che rischia di produrre l'effetto di un boomerang ai danni degli aderenti al Consorzio che operano nel settore dei campeggi, degli agriturismi, dei B&B, dei piccoli alberghi che concorrono a sostenere l'economia locale sia sulla costa che nell'interno dell'isola". Per l'associazione degli emigrati sardi la società e l'armatore "avrebbero forse dovuto indurre il Governo e l'Autorità portuale a prolungare per il tempo necessario la precettazione della nave El Venizelos", che l'armatore greco invece "ha usato come arma contundente contro i passeggeri e contro gli operatori turistici".

Il Centro servizi di bigliettazione della Fasi peraltro "non è stato danneggiato da questa vicenda. Solo pochi soci dei Circoli che hanno fatto il biglietto per proprio conto, sono incorsi in questa brutta avventura, ma abbiamo dato il nostro supporto alla loro ricollocazione". "Dispiace - conclude l'associazione - che il generoso impegno di alcuni imprenditori sia andato incontro ad un tale fallimento. Ci dispiace a maggior ragione perché è stata questa la prima volta che gli imprenditori turistici si sono impegnati in prima persona su questo problema".
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