Era stato condannato a quattro anni di reclusione con il rito abbreviato così come chiedeva l'accusa e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. La sentenza nei confronti di Ivan Melis, 27 anni, di Mamoiada (il giovane finito in cella oggi a San Teodoro con l'accusa di violenza sessuale), era arrivata lo scorso aprile ed era stata emessa dal giudice Mauro Pusceddu, che ha accolto interamente la richiesta del pm Laura Taddei.

LE ACCUSE Il giovane mamoiadino, difeso dall'avvocato Giuseppe Casu, era accusato di tentata violenza sessuale aggravata, violazione di domicilio, lesioni personali, uso di arma impropria e minacce. Per lui la Procura aveva chiesto il giudizio immediato. L'episodio che ha visto protagonista l'imputato risale al 30 giugno dello scorso anno quando a La Caletta Melis, poi arrestato dai carabinieri di Siniscola, si introdusse nell'appartamento di due turiste (costituitesi parte civile nel processo con gli avvocati Giannetto Mariani e Mario Addis) nel tentativo di violentarle. L'imputato secondo la ricostruzione degli inquirenti era entrato nella casa armato di coltello e con in mano anche una corda con l'obiettivo presunto di legare le due ragazze.

LA STORIA In base al racconto fatto dalle due amiche agli investigatori, Melis le ha attratte con uno stratagemma fuori dalla casa presa in affitto per passare alcuni giorni di ferie. L'imputato, quando era già passata la mezzanotte, avrebbe simulato le graffiature di un gatto contro il portoncino e una delle ragazze, convinta proprio di avere a che fare con un animale ferito, ha aperto trovandosi invece davanti il giovane che, armato di coltello, ha fatto irruzione nell'abitazione richiudendo dietro di sé il portoncino. A quel punto Melis avrebbe dimostrato le vere intenzioni e, dopo aver spinto le due ragazze verso la camera da letto, le avrebbe minacciate chiedendo a entrambe di spogliarsi.

LA REAZIONE A quel punto una delle ragazze si è ribellata all'aggressore (con precedenti per traffico di stupefacenti) e probabilmente, nel tentativo di disarmarlo, è rimasta ferita a una mano. Le urla delle due giovani hanno disorientato Ivan Melis consentendo a una di loro di correre all'esterno dell'abitazione per chiedere aiuto ai carabinieri e ad altri giovani.
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