Sono 2 mila lavoratori sardi in mobilità in deroga che da lunedì (per effetto della recente riforma sugli ammortizzatori sociali) resteranno senza alcuna copertura economica. Verrà a mancare l'assegno medio di 600 euro mensili, che molti non hanno percepito neanche lo scorso anno e sui quali incide comunque pesantemente una tassazione del 23%.

Dopo la protesta sotto il palazzo della Regione, in viale Trento, una delegazione è stata ricevuta dall'assessore del Lavoro Virginia Mura. "In questi anni - ha detto l'esponente della Giunta Pigliaru - sono mancate misure di politiche attive del lavoro, abbiamo ricevuto un'eredità pesante e stiamo lavorando per trovare una soluzione anche per il vostro futuro". "La Regione è disponibile ad ascoltare tutte le richieste - ha proseguito Mura - ma in merito alle contestazioni sulla tassazione dei trattamenti, l'amministrazione regionale non ha alcuna competenza dato che sono regolati dal Testo Unico delle Imposte". L'assessore ha sottolineato come la Sardegna, al tavolo con il Governo, abbia più volte sollecitato l'attribuzione delle risorse inerenti gli ammortizzatori per il 2014. "Siamo consapevoli della situazione difficile che attraversano migliaia di lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali e la Giunta, infatti, sta lavorando per creare le condizioni per nuova occupazione", ha concluso Mura, assicurando che saranno presto approfonditi alcuni aspetti tecnici legati ai tempi dell'erogazione dei sussidi.
© Riproduzione riservata