Beni per 700 mila euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza a Piergiorgio Mura, 48 anni, arrestato nel 2010 nell'ambito dell'operazione "Round-Up", che sgominò una banda italo-iberica. In cella con lui finirono altre sei persone e furono sequestrati 10 chili di cocaina nascosti nel serbatoio di un furgoncino. Il provvedimento di sequestro è stato richiesto dalla Dda di Cagliari e arriva dopo una dettagliata indagine patrimoniale condotta dal Gico delle Fiamme gialle dopo l'arresto del 48enne già condannato per traffico di droga. Gli accertamenti hanno permesso di individuare significative disponibilità patrimoniali e finanziarie accumulate da Mura, dal 1988 al 2009, ma non giustificate da redditi percepiti lecitamente. In pratica, secondo quanto accertato dagli investigatori, l'ingente patrimonio di Mura sarebbe stato accumulato proprio grazie al traffico di droga. Sotto chiave adesso sono finiti due appartamenti a Sestu e Cagliari, due auto e una moto, nonché somme depositate su conti correnti e un titolo di credito, per circa 700 mila euro.

LA DIFESA - "La cifra della misura di prevenzione patrimoniale", replicano Emanuele Pizzoccheri Orofino e Veronica Dongiovanni, avvocati di Piergiorio Mura, "è molto inferiore rispetto ai 700mila euro indicati ed è relativa a un solo immobile, a Sestu, di proprietà di un'altra persona. Il prossimo 30 settembre in Tribunale ci sarà il contraddittorio". Inoltre, sempre secondi i due legali, "con sentenza del mese di febbraio la Suprema Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza di merito sul capo relativo alla contestazione di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Gli ermellini hanno altresì annullato con rinvio rispetto all'imputazione riferita al solo episodio del febbraio del 2010".
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