I dubbi tuttavia restano e stamattina si sono nuovamente incontrati con il magistrato, Elvira Antonelli, per fare piena luce sulla morte di una cameriera di 23 anni, precipitata in un dirupo mentre era appartata con il fidanzatino di 18 anni, in un bosco di Grosotto, Valtellina. Era sabato notte, ma il suo corpo è stato trovato solo il giorno successivo, quando il ragazzo, sotto choc e ferito a causa di un incidente stradale mentre scappava dal luogo della tragedia, è riuscito a raccontare qualcosa. Un primo esame sulla salma della giovane, Veronica Balsamo, di Grosio (Sondrio) che da qualche mese lavorava in Engadina (Svizzera), conferma che le ferite riportate sono compatibili con la caduta accidentale. Sarà l'autopsia a fornire elementi maggiori, mentre gli inquirenti attendono anche di parlare con il ragazzo, Emanuele Casula, operaio residente a Grosotto e figlio di emigrati sardi. E' ricoverato all'ospedale Morelli di Sondalo, chiuso in un mutismo definito dai medici da "stress traumatico", ma le sue condizioni fisiche non sono preoccupanti. Secondo quel poco che finora Emanuele ha riferito, la ragazza è precipitata nel dirupo scendendo dal fuoristrada dopo qualche momento di intimità sulla vettura, parcheggiata ai margini di un bosco in località Roncale. Al buio non si sarebbe accorta del pericolo. A quel punto Emanuele invece di dare l'allarme con il cellulare (pare non ci fossero problemi di linea ma è da accertare), ha messo in moto il veicolo e si è diretto a tutta velocità a valle, capottandosi più volte.

I genitori di Casula hanno appreso la notizia mentre erano in vacanza in Sardegna.
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