Nicolò capo famiglia della grande dinastia dei Donà dalle Rose, che ha resistito, con i suoi figli al grande esodo che colpì Venezia negli anni 70 verso la terra ferma, preservando ad ogni costo, curando e occupandosi con amore e dedizione alla cura di uno dei Palazzi più importanti della Storia della Serenissima, Palazzo Donà dalle Rose alle Fondamenta Nove.

Amatore incontrastato dell’arte, della storia e dell’architettura, fu preconizzatore e mecenate, insieme a Giorgio Franchetti, dell’arte povera italiana; dopo anni giovanissimo alla Presidenza della Bureau International du Beton Manifacturé, dopo avere curato la creazione di strade e dighe in tutto il particolare in America del Sud ed in Italia, dalla Sicilia alla Lombardia, per la società di famiglia SCAC; nel 1960 intraprese con l’aiuto dell’allora giovanissima moglie Françoise Marsot ed il fraterno amico di sempre Eugenio Monti, la creazione della sua città ideale, in un paradiso terrestre, la Costa Gallurese della Sardegno: Porto Rotondo.
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