Tracce di morfina e cocaina nel sangue di Nicola Bullita. Per questo il 34enne di Monastir che il 16 giugno aveva provocato l'incidente in cui perse la vita Sisinnio Poddesu (62enne dello stesso paese) è stato denunciato dai carabinieri per guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Il giovane è già rinchiuso nel carcere di Buoncammino.

Bullita, in permesso dai domiciliari, si era schiantato sull'auto di due coniugi: senza patente, era in fuga dai carabinieri alla guida della vettura della fidanzata. Aveva così centrato in pieno una Fiat 500 con a bordo due coniugi suoi compaesani: Nino Poddesu, 62 anni, era morto poche ore dopo l'arrivo in ospedale, mentre la moglie Antonella Polla, che viaggiava accanto a lui, era stata ricoverata in condizioni gravissi. Bullita, che era agli arresti domiciliari, aveva avuto qualche ora di permesso. Così si era messo al volante della Fiat Punto di proprietà della fidanzata Maddalena Ugas che si era seduta accanto. Arrivati in via San Sperate, i due erano stati notati da una pattuglia dei carabinieri che aveva imposto l'alt. Bullita, che non ha mai conseguito la patente, invece di fermarsi aveva pigiato il piede sull'acceleratore imboccando la via del Canale e immettendosi poi sulla strada provinciale numero 6 a tutta velocità. Quando la Punto è arrivata all'incrocio c'era stato il terribile impatto con la Fiat 500. Il giovane era stato subito arrestato dai carabinieri della compagnia di Doliavana comandati dal capitano Davide Colajanni per resistenza a pubblico ufficiale e guida senza patente: il pm Marco Cocco gli aveva contestato anche l'omicidio doloso. Ora, dopo gli esami tossicologici (che ha dato esito positivo, evidenziato tracce di morfina e cocaina), è scattata anche l'accusa di guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.
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