Sono stati questi gli argomenti chiave della presentazione del progetto al Savi, iniziata nella tarda mattinata, da parte dei tecnici della Saras. Sono le risposte alle 450 osservazioni presentate da comitati e associazioni. Fra i temi del contendere: tutela dell'area Sic dello stagno di S'Ena Arrubia, fluidi di perforazione, idrogeno solforato, integrità della falda, sistemi di sicurezza. Una delle garanzie fornite da Saras riguarda il "no fracking":

La società ha ribadito che il Progetto Eleonora utilizza una tecnologia impiegata in Italia sin dai primi del Novecento in altri 1.800 siti, con una bassissima incidenza di rischio (dagli anni Venti ci sono stati quattro incidenti rilevanti sui quasi duemila pozzi). Tra i documenti depositati al Savi è stato indicato, fra l'altro, un calendario delle attività di cantiere elaborato per evitare la concomitanza con il momento più delicato della nidificazione degli uccelli. Nel corso delle attività, tuttavia, per limitare al minimo le emissioni sonore ed evitare così di disturbare la fauna tipica di quella zona, lungo il perimetro dell'impianto verrebbero installati pannelli fonoassorbenti per abbattere i valori sotto i 35 decibel.

Previsto anche l'isolamento e la protezione delle falde acquifere. Saras garantisce inoltre che le indagini effettuate non hanno rilevato la presenza di idrogeno solforato. L'azienda, nei documenti presentati, ha escluso che si possa verificare un progressivo abbassamento del terreno.
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