L'iniziativa è partita su Facebook. Utilizzando un'immagine legata alle stragi in cui persero la vita Falcone e Borsellino, i Gavoesi hanno deciso di reagire all'omertà e alla rinnovata violenza che sta accompagnando lo svolgimento del processo per l'omicidio di Dina Dore. Il paese - che da ieri sera ha iniziato ad appendere anche lenzuola alle finestre con la scritta "Il silenzio è mafia - ha deciso di ribellarsi soprattutto dopo l'uccisione del cane di Stefano Lai, il superteste del processo.

Tutti i particolari nell'articolo di
Francesca Gungui sull'Unione Sarda in edicola.
© Riproduzione riservata