L'ipnosi come una delle nuove frontiere della medicina e una valida alternativa alle tecniche anestetiche classiche, soprattutto per chi è allergico alle sostanze chimiche contenute. La sperimentazione, prima nel suo genere in Sardegna, è avvenuta all'ospedale San Martino di Oristano, nell'Unità Operativa guidata da Antonio Caddeo, che ha impiantato un defibrillatore automatico nel torace di una paziente che, anziché essere sottoposta ad anestesia generale, è stata ipnotizzata. "L'ipnosi clinica è una tecnica ormai validata in sedazione e analgesia - spiega il primario dell'Unità di Cardiologia - ed è stata utilizzata in procedure interventistiche odontoiatriche, gastroenterologiche, dermatologiche e ostetrico-ginecologiche, ma non è presente in letteratura il suo utilizzo in procedure di elettrostimolazione cardiaca".

Si è ricorso all'ipnosi per via delle condizioni di salute della paziente. "Tutto si è svolto come di routine per ciò che riguarda l'intervento - hanno raccontato i medici che hanno eseguito l'operazione - la peculiarità ha riguardato la parte introduttiva quando gli ipnologi, parlando alla paziente attraverso delle cuffie auricolari, l'hanno fatta cadere in un stato di ipnosi profonda, un processo che ha richiesto circa venti minuti". Quindi l'equipe medica della Cardiologia, che per la prima volta si trovava a eseguire un intervento del genere, ha potuto procedere nell'impianto in assoluto silenzio. Al termine dell'intervento, che nel complesso è durato circa un'ora, la paziente ha dichiarato di ricordare tutto, ma di non aver sofferto: tutti i parametri vitali si sono mantenuti costanti, non c'è stato l'incremento di pressione e anche il sanguinamento è stato meno abbondante del solito.
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