Tra quelli salvati anche uno del 1800. Polverosi, ingialliti, illeggibili, divorati dalle tarme o, se va bene, dimenticati in qualche scatolone o magazzino: è il destino di migliaia di libri sardi patrimonio culturale di molti Comuni. L'idea è venuta a Pier Luigi Lai, titolare della Logus Mondi Interattivi, azienda artigiana del digitale, un passato da ingegnere edile e un presente da digital editor, che ha trovato nell'Anci Sardegna un partner per lo sviluppo del progetto.

Il programma, patrocinato dall'Associazione dei Comuni della Sardegna e avviato da poche settimane, recupererà i libri già pubblicati in formato cartaceo per andare a costituire una Biblioteca Digitale dei Comuni della Sardegna, valorizzando così la cultura e la loro diffusione. "Più o meno facciamo come gli archeologi che vanno alla scoperta degli antichi tesori - ha spiegato Lai - seguendo le indicazioni del Sindaco, o i ricordi di qualche funzionario o impiegato comunale, setacciando scaffali o immensi archivi". Studi antropologici e sociologici, ha sottolineato Confartigianato Sardegna, libri di storia paesana o guide turistiche, trattati sui beni archeologici e culturali o libri di fiabe: non deve sfuggire nulla.
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