Nel mirino è finita una tredicenne, prima lusingata dai suoi nuovi "amici", poi addirittura minacciata. L'obiettivo era di farla spogliare e farsi inviare i selfie della ragazza, a volte immortalata in atteggiamenti particolarmente volgari. Dalle investigazioni condotte dalla Polizia Postale è emerso che la ragazzina aveva scambiato con alcuni dei suoi più assidui contatti numerose foto, definibili di natura pedopornografica, ricevendo a sua volta immagini pornografiche autoprodotte delle loro esibizioni. Sono stati così identificati 4 giovani.

I quattro (due dei quali risiedono nella Provincia di Cagliari, gli altri due nella penisola) sono stati denunciati per induzione, produzione e detenzione di materiale pedopornografico.

L'ALLARME - E' solo uno dei casi. Si tratta dell'ultima operazione condotta dalla squadra investigativa della Polizia postale e delle Comunicazioni di Cagliari, che si aggiunge ad altre attività recentemente condotte. Il sempre dilagante fenomeno del cosiddetto "selfie" (semplici autoscatti) si sta infatti trasformando fino a degenerare nei cosiddetti selfiesex, autoscatti hot. Aumentano, ha fatto sapere la Polizia Postale, le denunce dei genitori, che però scoprono le "esibizioni" dei loro figli solo quando sono state diffuse. WhatsApp e i social in questo senso, certo non aiutano a frenare il fenomeno. Anzi, lo stanno facendo lievitare.
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