Arrivano dal Consiglio regionale i soldi per gli allevatori danneggiati dalla lingua blu, ma i 33 milioni di euro - ai 28 milioni per il ristoro si aggiungono i 5 milioni per i consorzi di difesa a fronte dei premi assicurativi per le epizoozie - rimarranno nelle casse della Regione fino a quando non verrà sbloccata la vertenza con lo Stato sui limiti del patto di stabilità. Con il parere favorevole dell'esecutivo, infatti, è stato approvato un emendamento del centrosinistra con il quale si subordina "l'effettiva erogazione degli interventi all'incremento degli spazi finanziari euro-compatibili ai limiti del patto di stabilità attualmente in vigore". Levata di scudi del centrodestra che ha bocciato questa parte di emendamento pur dando il via libera all'intera legge che è stata approvata all'unanimità.

LA GIUNTA - Non piace alla Giunta regionale la proposta di legge, in discussione in Consiglio, che stanzia 33 milioni di euro per fare fronte all'emergenza lingua blu e dare un contributo agli allevatori colpiti dall'epidemia. Non si tratta di una bocciatura, seppure molto velata, sui contenuti, ma sul metodo. "Il Consiglio ritiene questa emergenza importante e noi ne prendiamo atto - ha spiegato il governatore Francesco Pigliaru al termine della discussione generale - ma siamo consapevoli che questo intervento, per quanto considerato importante e urgente, non risolve il problema della lingua blu che si risolve, invece, con interventi strutturali e non emergenziali dopo un periodo nel quale il problema è rimasto immutato. Auspichiamo - ha aggiunto il presidente - che questo sia l'ultimo provvedimento di questa natura, perchè portare risorse pensate per investimenti su spesa corrente può andar bene una volta ma sarebbe un disastro ripetere interventi di questo tipo in modo sistematico". Secondo Pigliaru occorre avere la massima consapevolezza che "si sta di fatto dichiarando che l'emergenza lingua blu è più importante di altre. Francamente auspico per il futuro che interventi di questa grandezza siano fatti dopo che si avrà più definito il quadro di contesto con la chiusura del confronto con lo Stato sul patto di stabilità. Serve un'assunzione di responsabilità - ha ribadito - perchè la politica è questo: mettere in fila e in ordine gerarchico le priorità, altrimenti si corre il rischio di fare interventi a sportello". Anche il consigliere regionale del Pd, Roberto Deriu, non ha nascosto il suo mal di pancia: "mi accingo a ricevere l'ordine dal mio partito di votare la proposta di legge ma non con la coscienza a posto perchè una soluzione al problema non è stata trovata", ha chiarito.
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