E' questa la principale novità della 358/a edizione della sagra per il Santo che, secondo la tradizione, liberò la città dalla peste nel 1662, dopo l'invocazione da parte delle autorità cittadine. Da allora lo scioglimento del voto è celebrato con una processione attraverso le vie del centro di Cagliari e poi sino al luogo del martirio, a Nora, per quattro giorni di devozione dal primo al 4 maggio. Altra novità sarà la rappresentazione delle 34 sub regioni storiche della Sardegna che saranno indicate in altrettanti cartelli che precederanno i 90 gruppi folkloristici in rappresentanza di 74 comuni delle quattro province storiche, 12 del Campidano di Cagliari e sei del Sulcis. Ad accompagnare il simulacro del Santo nel suo viaggio a bordo del cocchio trainato dai buoi (prima quello della festa e poi, da casa Ballero quello di campagna) 18 carri tradizionali addobbati a festa, denominati Traccas, che trasporteranno 220 devoti, mentre saranno 2.500 i pellegrini a piedi, 200 quelli a cavallo "scortati" da 70 miliziani e dall'Alter Nos, il consigliere comunale Giovanni Dore, che rappresenta l'amministrazione comunale.
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