La polemica dopo la decisione della Regione, per via della mancanza di finanziamenti di partecipare all'appuntamento di Torino, è stata riproposta oggi ai microfoni di Radiolina. Nel corso della trasmissione "L'Unione in diretta" la scrittrice Michela Murgia, che già ieri su Facebook aveva condannato la scelta della Giunta, non ha risparmiato critiche nemmeno all'Aes. "Il problema non è tanto o non è solo che a Torino non ci sarà l’Aes - ha detto la leader di Sardegna possibile - anche perché lo stand dell’Aes costava tantissimo ed era un carrozzone, visto che non era rappresentativo dell’intera filiera editoriale isolana. Era molto autoreferenziale". Murgia a proposito ha citato il caso virtuoso del 2013: "L’anno scorso Lìberos ha dimostrato che con la metà della cifra spesa dalla Regione (25 mila contro 50 mila euro) si è potuta fare una presenza attiva, con oltre 80 eventi. Il problema è soprattutto che non ci sarà la Sardegna e questo è grave, visto che la nostra terra è una delle più fertili a livello editoriale. La Regione di Pigliaru dimostra di non essere migliore di quella di Cappellacci: la destra finanziava carrozzoni, la sinistra toglie i finanziamenti. E meno male che la loro priorità era la cultura". Attraverso la radio è arrivata la risposta dell'ex governatore chiamato in causa: "I fatti parlano per noi - ha sottolineato - se questo è il primo anno in cui la Regione non è rappresentata, significa che nei nostri cinque anni ci siamo sempre stati e pure bene. Non abbiamo mai fatto mancare il sostegno alla cultura e abbiamo lasciato i conti in ordine, c’erano le condizioni per partecipare anche quest’anno. Le polemiche della Murgia? Ognuno ha il suo stile ma non credo sia utile scendere sul terreno scomposto dello scontro a tutti i costi". Sulla questione è poi intervenuta l'assessore alla Cultura Claudia Firino che aveva assicurato il suo interessamento per la partecipazione degli operatori del settore a Torino. "Avevo promesso che mi sarei impegnata e l’ho fatto. Purtroppo la crisi finanziaria della Regione ci ha suggerito di soprassedere, anche se non si trattava di grosse cifre. Non è vero che sono stata sfiduciata: non è che io ho proposto e la Giunta ha bocciato. Noi non lavoriamo così, decidiamo sempre tutto assieme. Dimettermi? Non ci penso nemmeno. Vado avanti perché c’è tanto da fare".
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