Non ci sarà nemmeno uno stand dedicato alla Sardegna negli spazi della Salone del libro di Torino. Una conseguenza della bocciatura da parte della Giunta regionale di una proposta di Claudia Firino che aveva previsto uno stanziamento al di sotto dei 50mila euro. La motivazione sarebbe il congelamento delle spese superflue a causa della penuria di risorse. Levata di scudi da parte dell'Associazione degli editori sardi che accusano l'esecutivo di aver fatto "più delle scelte e valutazioni discrezionali e di ordine politico che di considerazione oggettiva e comparativa, come la drammaticità della situazione avrebbe imposto".

MICHELA MURGIA - Anche la scrittrice di Cabras, leader di Sardegna Possibile è intervenuta sulla vicenda attraverso la sua pagina Facebook, attaccando sia la Giunta Cappellacci sia l'attuale guidata da Pigliaru: "Questo fatto vuol dire tre cose. Che la Giunta Cappellacci, troppo impegnata a deliberare per gli interessi dei suoi sponsor industriali e finanziari, se n'è infischiata altamente di progettare la partecipazione della regione al Salone di Torino. Che la giunta Pigliaru, troppo impegnata a capire come ripartire i soldi negli ambiti che considera prioritari (quelli veri, non quelle delle dichiarazioni da campagna elettorale) non ha la minima intenzione di porre rimedio a quest'assenza. Che le parole dell'assessore Claudia Firinu, che in buona fede aveva promesso agli operatori del settore che invece la Sardegna a Torino ci sarebbe stata, non hanno in realtà alcun valore in Giunta, perché le decisioni le prende qualcun altro".

CAPPELLACCI - "La ex candidata Michela Murgia, con il suo consueto 'stile', attacca il sottoscritto per la mancata presenza della Sardegna al prossimo Salone del Libro di Torino. Come lei stessa ricorda, è la prima volta che accade. Ciò significa che quando abbiamo governato noi, l'isola era presente. Insomma si è data una risposta da sola". Così Ugo Cappellacci, ex presidente della Regione ha replicato alle accuse mosse dalla scrittrice sarda.
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