La statua di Sant'Efisio, scolpita da Giuseppe Lonis nel Settecento, ha lasciato lunedì mattina la chiesa di Stampace per raggiungere la cattedrale, a Castello. A guidare la processione votiva di Pasquetta, l'Arciconfraternita del Gonfalone in abiti penitenziali. Ancora una volta è stato così sciolto il voto del 1793 quando Cagliari venne liberata dall'assedio francese grazie alla potente intercessione del Santo martire, patrono della città. Un anticipo della sagra del primo maggio, altro ex voto per la peste che flagellò il capoluogo sardo nel 1656. Il corteo ha risalito via Manno per la prima sosta, anche questa di rito, presso il monastero di clausura delle Monache Cappuccine. Qui il Santo, vestito con la corazza, un manto rosso e l'elmo decorato da piume di struzzo, è stato collocato proprio davanti alla grata che separa la Chiesa dal Convento delle Francescane. E da Sarroch è arrivato il giogo dei buoi che accompagnerà il Santo l'1 maggio: è stato benedetto nella piazzetta di Sant'Efisio.
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