Antonello vive a Pedaxius, a una decina di chilometri da Carbonia, ed è tetraplegico da 22 anni. Un gioco al mare con gli amici gli è stato fatale. Lo scorso aprile ha inviato una mail in Svizzera, a Forch, dove si trova la clinica della dolce morte. Chiede di essere accompagnato a una morte dignitosa.

La vera sconfitta per lui, nella disperazione della malattia, è una vecchia placca di ferro che vorrebbe togliere, ma nessuno se la sente di operare. "Mi diano almeno una relazione medica per poter andare da qualche neurochirurgo di Bologna" dice.

Il racconto di Antonello Cruccas in edicola oggi con L'Unione Sarda nell'articolo scritto da Roberto Ripa.
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