La richiesta arriva dopo l'impugnazione da parte del Governo della norma della Finanziaria regionale del 2014 che prevede questa possibilità, che lascerebbe nell'Isola circa un miliardo di euro. Da un'iniziativa del Centro studi e dell'associazione dei sindaci del partito, è nata l'idea di interessare il giudice Enrico Altieri, già presidente della Corte di Cassazione, sezione tributaria, per avere un parere sulla materia.

"Si tratta di una battaglia fondamentale per la nostra Autonomia e per questo deve essere sostenuta da tutti, in particolar modo dal governo regionale - ha detto Franco Meloni, responsabile dell'Ufficio studi - crediamo che esistano dei presupposti e che ci materia per contendere. Quindi invece di rinunciare bisogna resistere in giudizio, crediamo che la Regione debba difendere la norma approvata all'unanimità dal Consiglio regionale. Ancora non sappiamo cosa farà la Regione - ha aggiunto - ma speriamo non si sdrai davanti al Governo".

Secondo Altieri, la normativa comunitaria in materia dice chiaramente che "la nascita dell'obbligazione tributaria è ricollegata alla fabbricazione o importazione e non al consumo. Pertanto, la devoluzione della quota di accise alla Regione è dovuta per il fatto che il prodotto è stato fabbricato in Sardegna o vi siano state espletate le formalità doganali, anche se i presupposti di esigibilità si sono verificati fuori dal territorio sardo". Inoltre il giudice sostiene che "la rilevanza della nascita dell'obbligazione tributaria indipendentemente dalla sua esigibilità è stata affermata dalla Cassazione nella sentenza della Sezione tributaria 7080 del 2004".

Il capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, ha ricordato che mercoledì prossimo in Consiglio si discuterà del tema con una mozione presentata dal partito: "la domanda che poniamo è semplice e diretta chi governa la Regione fa gli interessi dei sardi?", ha concluso Dedoni.
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