La lettera è stata inviata tra gli altri, anche alla Procura della Repubblica, al commissario del Consorzio di Bonifica dell'Oristanese, al direttore generale della Asl 5, al questore, al presidente della Provincia e al comandante della Polizia locale.

"La coltivazione del riso è una potenziale fonte di rischio sanitario", spiegano i firmatari della richiesta facendo riferimento esplicito alla Febbre del Nilo che negli anni scorsi ha provocato diverse vittime nell'oristanese e chiedendo senza giri di parole che oltre agli interessi dei risicoltori vengano tenuti nel debito conto anche quelli di chi abita a Sa rodia e di chi la frequenta ogni giorno. Sa Rodia, infatti, ospita diverse strutture sportive frequentate quotidianamente da centinaia di persone e anche un ostello della Gioventù.
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