Una follia inarrestabile ha insanguinato, ieri all'alba, un piccolo appartamento alla periferia di Lecco, dove una madre, lasciata dal marito, ha impugnato due coltelli e ha ucciso le bambine. Poi ha cercato di tagliarsi le vene, senza riuscirci, e grondante di sangue è andata a suonare alla porta di un vicino, che ha chiamato il 118. Quando i soccorritori sono arrivati sul posto, nella frazione periferica di Chiuso, si sono trovati davanti una scena definita "raccapricciante": la donna, Edlira Dobrushi, casalinga albanese di 37 anni, coperta di sangue, e le tre bambine, senza vita, con i terribili segni dei fendenti, ricomposte sul letto matrimoniale. Le due bambine più piccole, Keisi, di 10 anni, e Sidnei, di appena 3, potrebbero essere state colpite nel sonno, mentre la più grande, Simona, di 13, sarebbe riuscita a rendersi conto dell'aggressione tentando di difendersi. La dinamica esatta di quanto accaduto è però ancora da chiarire. Di certo la donna ha usato due coltelli, che sono stati trovati. Di certo era disperata per la separazione in corso con il marito. Il mondo deve essere crollato addosso a Edlira, e la follia deve aver preso il posto della paura. Non a caso, davanti al magistrato e ai carabinieri che la incalzavano, tra le lacrime, alla fine ha ammesso la sua colpa dicendo: "Ero disperata, sono sola, sono stata io".
© Riproduzione riservata