E' tornata anche quest'anno a Gavoi per l'8 marzo, la manifestazione "Scarpette rosse" nella rotonda di "Sa Serra", promossa da un comitato spontaneo di donne e dalla ProcivArci di Gavoi, per dire no al femminicidio.

La manifestazione è nata l'8 marzo dello scorso anno, subito dopo l'arresto di Francesco Rocca, il dentista di Gavoi marito della vittima, accusato di esser il mandante dell'omicidio della moglie, mentre colui che è ritenuto essere l'esecutore materiale del delitto, Pierpaolo Contu, è stato condannato in primo grado. In questi giorni invece nella Corte d'Assisi di Nuoro si celebra il processo a carico di Rocca.

L'arresto dell'uomo nel 2013 aveva squarciato anni di silenzio e portato il paese a reagire: per questo l'8 marzo di quell'anno centinaia di scarpette rosse sono state riposte sulla rotonda di "Sa Serra". "Tutti qui a Gavoi - avevano detto le organizzatrici della manifestazione - siamo dalla parte di Dina e vogliamo la verità sulla sua morte". Questa mattina la mostra delle scarpette è stata riproposta: c'erano anche le scarpe rosse di Dina a "Sa Serra", assieme a centinaia di scarpette donate dalle donne di Gavoi e dei paesi vicini. La manifestazione ha per titolo "Un futuro senza violenza" e oltre alla esposizione delle scarpe nella rotonda di Sa Serra, prevede altri due momenti: una mostra dal titolo "Mi prendo e mi porto via", nella via Sassari da dove si snoderà un corteo silenzioso sino alla sala consiliare dove verranno letti brani tratti dal libro "Ferite a morte" di Serena Dandini. In programma anche la proiezione di un film sui temi del femminicidio. Queste ultime iniziative programmate per oggi sono state rinviate ad altra data: "Perché la festa della donna - ha concluso Anna Piras, una delle promotrici - non sia solo l'8 marzo, ma perché si parli di femminicidio in tanti altri giorni dell'anno".
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