Si è tolto la vita un anno dopo il suicidio del gemello. Una morte quest'ultima dalla quale non sarebbe riuscito a riprendersi, il motivo scatenante che l'avrebbe spinto a farla finita a sua volta, in base a quanto avrebbe lasciato scritto in due lettere indirizzate ai familiari, impiccandosi a una gru non lontano da casa, in provincia di Siena. Si chiamava Daniele Piroddi, aveva 48 anni, una moglie e un figlio, ed era un agente della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Volterra (Pisa). Suo fratello gemello era Gonario Piroddi, un piccolo imprenditore edile di Orotelli (Nuoro) che il 10 aprile 2013 si era tolto la vita a causa della crisi economica. L'agente di polizia penitenziaria è stato rinvenuto senza vita stamani. Il perché lo avrebbe spiegato in due lettere. Una era indirizzata a una sorella, l'altra era per la moglie: l'aveva con sé quando è stato trovato morto. La sua decisione di togliersi la vita, per gli investigatori, sarebbe da ricercarsi nella morte del gemello. Un caso quest'ultimo che aveva destato profonda commozione in Sardegna: Gonario Piroddi, già provato per il licenziamento di alcuni operai per via della crisi, non aveva retto a un pesante bollettino da pagare. E all'indomani della sua morte, era nato il "Comitato spontaneo Pro Gonario". Cordoglio per la morte dell'agente è stato espresso dal sindacato di polizia penitenziaria Sappe.
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