L'Isola registra un calo di un punto percentuale tra le famiglie che dichiarano di temere il rischio di aggressioni, rapine o furti nella zona in cui vivono, passando dal 14,3 al 13,3 per cento. Lo rilevano gli ultimi dati dell'Assiv, l'associazione della vigilanza privata aderente a Confindustria, attraverso una ricerca basata sui numeri dell'Istat. Diminuisce la paura, ma aumentano i furti nelle abitazioni: salgono da 177,2 a 206,8 per 100.000 abitanti.

Quanto alle strategie per difendersi dai ladri di appartamento, in Sardegna prevalgono i sistemi tradizionali. Al primo posto c'è la richiesta ai vicini di controllare la porta di casa. Una modalità seguita dal 33% delle famiglie sarde contro una media nazionale del 39,4%. Si usa anche l'accortezza di lasciare le luci accese quando si esce: una pratica seguita dal 19% delle famiglie isolane rispetto al 23,8% della media del Paese. Inferiore alla media è invece la modalità innovativa del collegamento dell'abitazione con la vigilanza privata, a cui ricorre il 2,4% delle famiglie sarde rispetto al dato generale del 4,7%. Percentuali molto alte però in un altro tipo di difesa: il 4,4% possiede armi non da caccia e l'11,2% quelle proprie dell'attività venatoria, contro rispettivamente il 3,8% e il 7,2% della media nazionale.
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