D'ora in avanti non sarà più necessario attendere tempi biblici per vedersi riconoscere il diritto a non essere destinatari di eloquenti gestacci. Se la querela non è sufficiente a far desistere l'autore dalle ingiurie, ci si potrà rivolgere al Giudice di pace e chiedere il rito immediato. La legittimità dell'iter giudiziario è stata sancita dalla Cassazione che ha respinto il ricorso di una donna di Nuoro, Anna Luisa D., già condannata in primo e secondo grado. Sosteneva che la sentenza non potesse essere pronunciata dal Giudice di pace.

A portarla in Tribunale era stata Giusy P., anche lei di Nuoro. In più occasioni (i fatti si sono ripetuti per oltre un anno, tra il 2009 e il 2010) era stata destinataria del gestaccio del dito medio alzato. Anna Luisa D. glielo mostrava quando la incrociava per le strade della città. La vittima delle ingiurie, stufa della situazione, aveva deciso di non aspettare i tempi della querela ma di rivolgersi direttamente al Giudice di pace. Una procedura che la Cassazione ha ritenuto legittima, confermando la condanna.
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