Quando sarà alla guida della Regione, Francesco Pigliaru, neogovernatore vincitore delle elezioni in Sardegna del 16 febbraio ma non ancora proclamato eletto, chiederà al Governo nazionale, guidato da Matteo Renzi, di adeguare il Patto di stabilità per almeno 1,2 miliardi di euro. Una cifra che aumenterebbe la capacità di spesa della Regione che passerebbe dal 2,5 mld a 3,7 mld. Lo ha annunciato lo stesso Pigliaru durante un sopralluogo al liceo classico Dettori di Cagliari, chiuso dal 30 novembre scorso a causa del crollo di un solaio.

LE PAROLE DI PIGLIARU - "Le interlocuzioni sono già in corso e proseguiremo in questa linea già tracciata con continuità amministrativa - ha spiegato ai cronisti - stiamo chiedendo meno delle maggiori entrate che ci spettano, cioè 1,6 miliardi di euro. Si tratta di risorse che servono all'Isola anche per definire un piano per l'edilizia scolastica. Perché il problema - ha aggiunto - non è diventato chiedere se ci sono le risorse, ma se i fondi li possiamo spendere". Pigliaru ha anche criticato il governo regionale uscente per il rapporto avuto con lo Stato centrale e con l'Europa. "Non spareremo cartucce a vanvera - ha concluso - come è stato fatto in questi anni, ad esempio con la lettera inviata per la zona franca".

CORTE DEI CONTI - "Ha ragione la Corte dei Conti: servono più controlli nella pubblica amministrazione", ha detto Pigliaru, rispondendo ai cronisti che chiedevano un commento sulle relazioni inaugurali dell'Anno giudiziario della magistratura contabile in Sardegna. "La cattiva politica - ha aggiunto Pigliaru - fa finta di non capire che le assunzioni clientelari pongono vincoli a quelle risorse che, invece, possono esser spese per investimenti".
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