"Un dubbio: perché Enac e Sogaer mi hanno denunciato sul piano penale, pur trattandosi di atti amministrativi?" E poi tanti dispiaceri: indagini lunghe, "strane coincidenze sulla data dell'avviso di garanzia", errori nelle accuse e gli attacchi ricevuti "sulla mia persona e sul politico".

Il sindaco di Elmas, Valter Piscedda, su Facebook si sfoga dopo aver ricevuto dai suoi avvocati la conferma della richiesta di archiviazione, avanzata dal pm, della sua posizione nell'inchiesta sulle aree in cui sarebbe dovuto sorgere lo stadio del Cagliari. Una vicenda, ricorda il primo cittadino eletto consigliere regionale nel Pd nelle recentissime elezioni (il più votato del suo partito nella circoscrizione di Cagliari), che aveva rischiato di vederlo tagliato fuori proprio dalla tornata elettorale ("Il Pd ha valutato seriamente l'ipotesi di non accettare la mia candidatura alle regionali") e che ha provato molto "me e la mia famiglia".

Piscedda precisa subito: "Per me, la notizia, certamente positiva, non costituisce affatto una sorpresa. Non ho fatto nulla di penalmente rilevante, per cui non poteva che finire così". Il sindaco di Elmas ricorda di essere stato denunciato dall'Enac e dalla Sogaer per gli atti che il consiglio comunale ha deliberato in merito al piano urbanistico comunale. Compreso il passaggio che rendeva possibile la costruzione dello stadio a Elmas. Prima che la storia finisca del tutto Piscedda deve attendere che il gip accetti la richiesta di archiviazione avanzata dal pm.

Intanto Piscedda si toglie qualche sassolino. "Perché Enac e Sogaer mi hanno denunciato sul piano penale, pur trattandosi di atti amministrativi?" Domanda senza risposta. Poi i tanti dispiaceri. "Le indagini sono iniziate ormai due anni fa ed andate ben oltre i tempi canonici. Inoltre c'è stata la coincidenza della data dell'avviso di garanzia, arrivato un'ora prima dell'inizio del consiglio comunale che avrebbe dovuto deliberare la pratica contestata da Enac e Sogaer: questo ha impedito il voto" Il sindaco ricorda anche "l'errore materiale nell'avviso di garanzia, dove risultavo indagato, anche per tentata estorsione, errore corretto solo il giorno dopo".

Difficile da dimenticare il giorno della perquisizione: "Alle 8 del mattino sei finanzieri sono arrivati in casa mia. Hanno eseguito la perquisizione, tenendo sotto controllo mia suocera e la signora delle pulizie, frugando persino dentro i cassetti della biancheria e dentro la cassaforte, e sequestrandomi documenti personali e computer. Hanno fatto il loro dovere, con professionalità e anche cordialità. Ma per me, mia moglie, mia suocera e la signora delle pulizie è stata una violenza vera e propria". E poi gli attacchi: "Tante speculazioni sulla mia persona e sulla mia moralità da parte dell'opposizione consiliare, da diversi ex amici, da semplici conoscenti e da numerose persone che nemmeno mi conoscevano".

Una storia che ha rischiato di tagliarlo dalle ultime elezioni: "Il partito a cui appartengo stava valutando seriamente l'ipotesi di non accettare la mia candidatura alle regionali". Come se non bastasse il giorno prima delle elezioni un giornale nazionale "mi ha dedicato un'intera pagina, alle indagini in corso, dipingendomi come un terribile delinquente. Sono così arrivate altre offese e pesanti critiche".

Il sindaco di Elmas conclude: "Una storia, lo ripeto, non ancora finita, ma che per me è già archiviata. Una storia che ha molto provato me, mia moglie, le nostre famiglie e i nostri veri amici, che non finirò mai di ringraziare per non avermi mai fatto mancare la fiducia ed il sostegno. Ora attendo che il gip si pronunci, per capire se anche lui metterà fine a questa storia. Attendo, ancora una volta, serenamente e senza commenti".
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