E' finita stamattina alle 8.30 la fuga di Salvatore Mereu, 50 anni di Tortolì, latitante dall'agosto 2013, quando gli era stato notificato un provvedimento di custodia cautelare emesso dal Pm della Procura di Lanusei, Nicola Clivio, per una rapina ai danni del locale ufficio postale avvenuta il 3 ottobre 2011. Oltre al "colpo", a Mereu vengono contestati i reati di sequestro di persona, detenzione abusiva di armi e lesioni. Con lui é finito in carcere anche il proprietario dell'ovile in cui il latitante si nascondeva, in località Ulei nell'agro tra i comuni di Cardedu, Loceri e Gairo: si tratta di Salvatore Magari, un allevatore di Lanusei di 62 anni, accusato di favoreggiamento. La Compagnia dei Carabinieri di Jerzu, guidata dal capitano Sara Maria Pini, ha lavorato per giorni all'individuazione e alla cattura del latitante. I dettagli dell'operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa dallo stesso capitano. "Nel corso di un'operazione investigativa più vasta - ha spiegato l'ufficiale dell'Arma - abbiamo individuato dei movimenti sospetti nella località di Ulei. Durante l'osservazione é stato chiesto l'ausilio dello Squadrone Cacciatori di Sardegna di Abbasanta e in occasione di uno degli ultimi servizi ci sono stati riscontri sulla presenza in quel luogo del latitante". Infine la cattura, questa mattina, quando lo Squadrone ha chiesto l'intervento dell'elicottero del Nucleo di Elmas che ha monitorato l'operazione dall'alto per impedire la fuga di Mereu, poi arrestato dalle pattuglie a terra insieme all'allevatore. L'uomo - pluripregiudicato per traffico di armi e droga - é uno dei tre malviventi che il 3 ottobre 2011 hanno messo a segno la rapina all'ufficio postale di Lanusei. Erano le 8 del mattino quando il commando bloccò lungo la statale 198, a due Km da Ilbono, il Fiato Oblò utilizzato per la consegna della corrispondenza. I tre, travisati e armati di pistola e fucile mitragliatore, avevano costretto il conducente a dirigersi nella sede delle Poste, obbligandolo poi ad aprire i locali e, una volta all'interno, anche la cassaforte. Il colpo aveva fruttato un bottino di 49mila euro in contanti. All'identificazione di Mereu si era arrivati grazie al lavoro certosino svolto dagli agenti del Commissariato di Lanusei e successivamente dalla Polizia Scientifica della Questura di Nuoro che aveva repertato tutte le tracce lasciate sul luogo della rapina, oltre a visionare le immagini delle videocamere installate in più punti del paese.
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