Mal di pancia o disturbi di vario genere non possono essere attribuiti all'acqua non potabile che sgorga da ieri dai rubinetti. La rassicurazione arriva direttamente dalla Asl di Cagliari a meno di ventiquattro ore dall'altolà di Abbanoa e dei comuni di Cagliari e dei centri dell'hinterland coinvolti nei disagi legati ai lavori per l'impianto del bacino del Mulargia. Stop al panico. Ma l'invito a non utilizzare l'acqua rimane.

LE RASSICURAZIONI DELLA ASL - "La valutazione del rischio da noi effettuata - ha spiegato Giorgio Steri, direttore del Servizio igiene e alimenti e della nutrizione della Asl - indica che non ci sono rischi per la salute, ma l'acqua è ritenuta non idonea al consumo umano diretto o per la preparazione ad esempio di caffè, tè, brodo o minestra". Assolutamente innocua, invece, per la preparazione della pasta o per docce o lavaggio dei denti. Giudicata inopportuna anche l'eventuale chiusura di bar o esercizi commerciali che somministrano bevande a base di acqua. Lo stesso discorso vale per mense o ristoranti. Acqua non potabile sino al 24 febbraio, ma si aspettano gli ultimi esami per capire se i tempi per la revoca delle ordinanze possano essere accorciati.

"Riteniamo che oggi stesso o domani potrebbero esserci le condizioni per ritirare l'ordinanza - ha sottolineato Steri - Ma, chiaramente, aspettiamo". La bollitura dell'acqua non è un rimedio per l'utilizzo, ha chiarito ancora la Asl. Tuttavia i rischi, hanno spiegato gli esperti, sono soltanto a lungo termine con l'uso prolungato. "Per essere chiari - ha detto il dirigente - l'aver bevuto acqua o un caffè non comporta alcun rischio. Prevale comunque il principio di precauzione: l'avviso è stato dato tempestivamente".

LA NOTA DI ABBANOA - Anche Abbanoa, poco prima della nota della Asl, aveva evidenziando come l'acqua possa essere utilizzata per la cottura della pasta, il lavaggio di frutta e verdura e per tutti gli usi domestici e di igiene personale. "I divieti - si legge nella nota diffusa dal gestore idrico - riguardano soltanto la possibilità di berla o utilizzarla come ingrediente principale come nel caso di minestre, brodo, the o caffè. Sono queste le prescrizioni relative alla temporanea non potabilità dell’acqua nei centri serviti dai potabilizzatori del cagliaritano (Simbirizzi, San Michele, Sestu ed Elmas) che servono Cagliari, Quartu, Selargius, Monserrato, Quartucciu, Maracalagonis ed Elmas.

ACQUA FUORI NORMA - All’origine del problema c’è un intervento di manutenzione in corso da parte dell’Enas, l’ente che gestisce il sistema idrico multisettoriale, che ha dovuto interrompere la fornitura di acqua grezza dal lago Mulargia per i potabilizzatori di Abbanoa. In alternativa l’acqua grezza è fornita ora dalla lago Cixerri ma, essendo di qualità notevolmente più scadente, è stato necessario modificare il sistema di trattamento per abbattere la carica batterica presente nell’acqua. Ciò ha comportato l’aumento di cloriti, un sottoprodotto della disinfezione idrica, nella risorsa idrica in uscita dai potabilizzatori. Sono in corso le attività di adeguamento dei processi per limitare ulteriormente gli effetti e rientrare nei parametri oltre che costanti campionamenti nelle reti.

I livelli dei cloriti sono leggermente fuori norma e per questo è stata attività la procedura di non potabilità, ma comunque ben lontani da quantità che possono avere una ripercussione sulla salute delle persone. La situazione potrebbe ritornare alla normalità con la conclusione dei lavori dell’Enas e il ripristino della fornitura di acqua grezza dal lago Mulargia.
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